Accordo preliminare su InvestEU
L’accordo preliminare su InvestEU proposto il 20 marzo u.s., è un programma che mira a stimolare gli investimenti pubblici e privati in Europa nell’ambito del prossimo bilancio a lungo termine dell’UE per il periodo 2021-2027. InvestEU si basa sul successo del piano Juncker o piano di investimenti per l’Europa. Analogamente al piano Juncker, InvestEU è una garanzia di bilancio dell’UE. La garanzia, che ammonterà ad almeno 38 miliardi di euro, dovrebbe mobilitare almeno 650 miliardi di euro.
Il Fondo InvestEU sarà affiancato dal polo di consulenza InvestEU, per un sostegno mirato ai promotori dei progetti, e dal portale InvestEU, una riserva facilmente accessibile di progetti maturi per i potenziali investitori.
InvestEU è un partenariato con il Gruppo Banca europea per gli investimenti (BEI), la Banca dell’UE, e sarà aperto anche ad altri partner esecutivi. L’accordo preliminare dovrà essere formalmente approvato dal Parlamento europeo e dal Consiglio. Gli aspetti di bilancio di InvestEU sono soggetti all’accordo generale sul prossimo bilancio a lungo termine dell’UE, proposto dalla Commissione nel maggio 2018.
Nuove norme in materia di informativa sugli investimenti sostenibili
Le norme concordate rafforzeranno e miglioreranno la comunicazione delle informazioni che gli ideatori di prodotti finanziari e i consulenti finanziari devono fornire agli investitori finali. Inizialmente proposte dalla Commissione nel maggio 2018 nell’ambito del piano d’azione sulla finanza sostenibile e dell’Unione dei mercati dei capitali, queste norme formano parte integrante dell’impegno dell’UE finalizzato, tramite l’agenda UE per lo sviluppo sostenibile e l’agenda per la neutralità in termini di emissioni di carbonio, a collegare la finanza alle esigenze dell’economia reale. Aiutano inoltre a realizzare gli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite del 2012 e i traguardi fissati dall’accordo di Parigi sul clima del 2016.
Il nuovo regolamento stabilisce in che modo i partecipanti ai mercati finanziari e i consulenti finanziari devono integrare nei rispettivi processi i rischi e le opportunità ambientali, sociali o di governance (ESG), nell’ambito del loro dovere di agire nel migliore interesse dei clienti. Definisce inoltre norme uniformi sulle modalità secondo cui gli stessi partecipanti ai mercati finanziari devono comunicare agli investitori di aver assolto l’obbligo di integrazione dei rischi e delle opportunità ESG.
Accordo provvisorio sul finanziamento del programma di cooperazione fiscale dell’UE („Fiscalis”) relativo al prossimo periodo di bilancio dell’UE 2021-2027
L’accordo raggiunto il 21 Marzo u.s. spiana la strada affinché Fiscalis porti avanti il suo contributo fondamentale al sostegno e alla promozione di una stretta collaborazione fiscale fra gli Stati membri. A sua volta, questa contribuirà a istituire sistemi fiscali più equi ed efficienti nonché a ridurre gli oneri amministrativi per i cittadini e le imprese nel mercato unico dell’UE.Secondo le cifre fornite dalla Commissione, nell’UE vi sono circa 24 milioni di imprese, di cui approssimativamente l’80% è rappresentato da società a responsabilità limitata. Di queste, circa il 98-99% sono piccole e medie imprese che sarebbero più direttamente interessate da tali miglioramenti.
Il programma sosterrà la cooperazione tra le amministrazioni fiscali degli Stati membri e migliorerà il contributo alla lotta contro la frode, l’evasione e l’elusione fiscali:
- predisponendo sistemi informatici migliori e meglio collegati, che ciascuno Stato membro dovrebbe altrimenti mettere a punto individualmente. Rientrano in quest’ambito lo sviluppo e il mantenimento di soluzioni informatiche interoperabili ed efficaci sotto il profilo dei costi come supporto alle autorità fiscali nell’attuazione della normativa dell’UE;
- condividendo buone prassi e formazione a potenziamento dell’efficienza, anche contribuendo a non oberare cittadini e imprese (PMI comprese) di oneri amministrativi superflui nelle operazioni transfrontaliere e aumentando sensibilmente il numero di 423 000 professionisti del settore fiscale formati dal 2014;
- mantenendo e potenziando il sostegno a una cooperazione approfondita fra le autorità fiscali, in particolare per gli interventi comuni di gestione del rischio e audit – di cui 1 000 già organizzati tra Stati membri dal 2014;
- stimolando la competitività dell’Unione e una concorrenza equa, promuovendo l’innovazione e agevolando l’attuazione di nuovi modelli economici.
Procedura di aggiornamento del vettore fiscale – Ordine n. 169/2019 del 30 gennaio 2019
L’Ordine del presidente dell’Agenzia nazionale per l’amministrazione fiscale n. 169/2019 del 30 gennaio 2019 relativamente alla procedura di aggiornamento del vettore fiscale, per i soggetti passivi registrati ai fini dell’imposta sul valore aggiunto utilizzando il trimestre come periodo d’imposta ed eseguendo un acquisto intracomunitario di beni tassabili in Romania nonché il modello e il contenuto di alcune forme è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 154 del 27 febbraio 2019.