Misure intese a ridurre i rischi nel sistema bancario
Il Consiglio dell’UE ha adottato il 14 Maggio un pacchetto legislativo globale che ridurrà i rischi nel settore bancario e rafforzerà ulteriormente la capacità delle banche di resistere a eventuali shock.
Il pacchetto contiene modifiche alla normativa sui requisiti patrimoniali (regolamento n. 575/2013 e direttiva 2013/36/UE) che rafforzano il capitale e le posizioni di liquidità delle banche e consolida il quadro per il risanamento e la risoluzione delle banche in difficoltà (direttiva 2014/59/UE e regolamento n. 806/2014).
Le proposte attuano le riforme concordate a livello internazionale a seguito della crisi finanziaria del 2007-2008 per rafforzare il settore bancario e affrontare le sfide in sospeso per la stabilità finanziaria. Presentate nel novembre 2016, includono elementi convenuti dal Comitato di Basilea per la vigilanza bancaria e dal Consiglio per la stabilità finanziaria (FSB).
Il pacchetto per il settore bancario comprende inoltre una serie di misure mirate per tenere conto delle specificità dell’UE, come gli incentivi agli investimenti in infrastrutture pubbliche e PMI o un quadro del rischio di credito che faciliti l’eliminazione dei crediti deteriorati.
I nuovi massimali previsti per le chiamate internazionali e gli SMS nell’UE
A partire dal 15 maggio, a tutte le chiamate internazionali e ai messaggi di testo (SMS) all’interno dell’UE verrà applicata una nuova tariffa massima. I consumatori che effettuano chiamate dal loro paese verso un altro paese dell’UE pagheranno un importo massimo di 19 centesimi (+IVA) al minuto e di 6 centesimi (+IVA) per SMS.
Dopo l’abolizione delle tariffe di roaming nel giugno 2017, i nuovi massimali previsti per le chiamate internazionali e gli SMS nell’UE rientrano nella revisione delle norme in materia di telecomunicazioni a livello di UE, intesa a rafforzare il coordinamento delle comunicazioni elettroniche e a potenziare il ruolo dell’Organismo dei regolatori europei delle comunicazioni elettroniche (BEREC).
Nuove norme che semplificano gli obblighi di comunicazione nella normativa in materia ambientale
Il Consiglio dell’UE rende gli obblighi di comunicazione in materia ambientale della normativa dell’UE più coerenti e uniformi modificando dieci atti legislativi. Il regolamento adottato il 21 Maggio ha lo scopo di semplificare gli attuali obblighi di comunicazione, ridurre i costi amministrativi, migliorare la qualità dei dati disponibili per le valutazioni future e aumentare la trasparenza.
Le modifiche si applicheranno a dieci atti legislativi in materia ambientale:
- la direttiva 86/278/CEE sui fanghi di depurazione
- la direttiva 2002/49/CE sul rumore
- la direttiva 2007/2/CE sull’Infrastruttura per l’informazione territoriale nella Comunità europea (Inspire)
- la direttiva Uccelli 2009/147/CE
- il regolamento (CE) n. 166/2006 sul registro europeo delle emissioni e dei trasferimenti di sostanze inquinanti (E-PRTR)
- la direttiva 2010/63/CE sulla sperimentazione animale
- il regolamento (UE) n. 995/2010 sul legname
- il regolamento (CE) n. 2173/2005 sull’applicazione delle normative, il governo e il commercio nel settore forestale (FLEGT)
- il regolamento (CE) n. 338/97 relativo alla Convenzione sul commercio internazionale delle specie di flora e di fauna selvatiche minacciate di estinzione (CITES)
- la direttiva 2004/35/CE sulla responsabilità ambientale.
Accesso ai finanziamenti – Regime di aiuti di Stato 807/2014
Per l’anno 2019, nella legge sul bilancio dello Stato n. 50/2019 sono previsti stanziamenti di impegno per la concessione di aiuti di Stato superiori a 1,6 miliardi di lei, il che significa il finanziamento di progetti di investimento per un valore di almeno 4 miliardi di lei. È il più grande budget annuale assegnato dall’inizio dello schema fino ad oggi.
Al fine di facilitare l’accesso ai finanziamenti per tutti i progetti di investimento con un impatto significativo sull’economia, il Ministero delle Finanze Pubbliche ha adottato una serie di emendamenti alla semplificazione e alla semplificazione del regime di aiuti di Stato 807/2014, tra cui: riduzione del massimale minimo di progetto investimento per essere ammissibili a 1 milione di euro, la possibilità di avviare il progetto di investimento dalla data della domanda di accordo di finanziamento, la semplificazione del piano di investimento, l’accesso facilitato al finanziamento per un numero maggiore di società e società con capitale rumeno.