Il governo ha approvato le regole metodologiche per il nuovo posticipo del pagamento delle rate
La richiesta di sospensione degli obblighi di pagamento può essere presentata dal debitore entro e non oltre il 15 marzo 2021 e il creditore deve notificare al debitore la decisione entro un massimo di 15 giorni di calendario, entro il 31 marzo 2021. La modifica delle clausole contrattuali, come effetto dell’approvazione della richiesta del debitore, viene fatta senza concludere documenti aggiuntivi al contratto di credito, ma avvisando il debitore entro 30 giorni di calendario dal ricevimento della richiesta completa.
L’atto normativo adottato il 27 gennaio prevede che i soggetti possano beneficiare della sospensione del pagamento delle obbligazioni derivanti dai crediti acceduti per un periodo massimo di nove mesi, includendo in tale periodo sia la moratoria legislativa precedentemente attuata che le moratorie non legislative.
Le condizioni necessarie per poter richiedere la sospensione del pagamento delle obbligazioni sono: i crediti sono stati concessi fino al 30 marzo 2020 compreso, il credito non è scaduto fino alla data della richiesta fatta dal debitore, la scadenza anticipata dei crediti non è stata dichiarata fino al 31 dicembre 2020 compreso e il debitore non registra arretrati alla data in cui ha richiesto la sospensione dell’obbligo di pagamento.
Il debitore il cui reddito è stato direttamente o indirettamente colpito dalla grave situazione causata dalla pandemia COVID-19 può beneficiare della facilitazione per sospendere l’obbligo di pagamento delle rate, interessi e commissioni relative al finanziamento. Il debitore, ad eccezione delle persone fisiche, deve dichiarare sotto la propria responsabilità la diminuzione del reddito/ incassi mensili medi di almeno il 25% negli ultimi tre mesi precedenti la richiesta di sospensione degli obblighi di pagamento con riferimento all’analogo periodo del 2019/ 2020 e il fatto di non essere in grado di onorare gli obblighi di pagamento relativi al credito.
Tendenze nell’evoluzione dell’attività economica
L’Istituto Nazionale di Statistica ha pubblicato il 28 gennaio il comunicato stampa sulle tendenze dell’attività economica nel periodo gennaio-marzo 2021, in cui si mostra una relativa stabilità dell’attività nell’industria manifatturiera, una relativa stabilità del numero di dipendenti nell’industria manifatturiera e dei servizi e un moderato aumento dei prezzi nella produzione, costruzione e vendita al dettaglio.
Nel settore retail, i manager stimano per i prossimi tre mesi un trend di moderata flessione dell’attività economica (saldo a breve termine -7%). Il volume degli ordini indirizzati ai fornitori di beni da parte delle unità commerciali registrerà una relativa stabilità (saldo a breve termine + 3%). I datori di lavoro prevedono per i prossimi tre mesi un moderato aumento del numero dei dipendenti (saldo a breve termine + 11%). I manager delle società stimano un moderato aumento dei prezzi al dettaglio (saldo a breve termine + 13%).
Secondo le stime di gennaio 2021, la domanda di servizi (fatturato) diminuirà moderatamente nei prossimi tre mesi (saldo a breve termine -15%). Nel settore dei servizi si stima la relativa stabilità del numero dei dipendenti (saldo a breve termine -3%). Secondo i gestori, i prezzi di vendita o fatturazione dei servizi avranno una tendenza alla relativa stabilità (saldo a breve termine + 3%).
Indicatori monetari – dicembre 2020
Secondo il comunicato stampa della Banca nazionale di Romania del 27 gennaio 2021, l’offerta di moneta in senso lato ha registrato alla fine di dicembre 2020 un saldo di 487 450,5 milioni di lei. È aumentato del 2,1% (1,8% in termini reali) rispetto a novembre 2020 e rispetto a dicembre 2019 è aumentato del 15,3% (13,0% in termini reali).
Il saldo del credito non governativo concesso dagli istituti di credito è aumentato nel dicembre 2020 dello 0,5 per cento rispetto a novembre 2020 (0,1 per cento in termini reali), al livello di 282 370,0 milioni di lei. Il prestito in lei, con una quota del 69,5% sul volume totale del credito non governativo, è aumentato dello 0,8%, e il prestito in valuta estera espresso in lei, con una quota del 30,5% sul totale del credito non governativo, è diminuito dello 0,2% (diminuito dello 0,1% quando l’indicatore è espresso in euro).
Rispetto allo stesso periodo del 2019, il credito non governativo ha registrato un aumento del 5,5 per cento (3,4 per cento in termini reali), dovuto all’aumento dell’8,5 per cento della componente in lei (6,3 per cento in termini reali) e alla diminuzione dello 0,6 per cento della componente in valuta estera espressa in lei (la diminuzione è stata del 2,5 per cento se l’indicatore è espresso in euro).
Il credito governativo è aumentato nel dicembre 2020 del 2,6% rispetto a novembre 2020, raggiungendo 145.588,9 milioni di lei. Rispetto a dicembre 2019, è aumentato del 25,3% (22,7% in termini reali).
I depositi di clienti residenti non governativi sono aumentati nel dicembre 2020 del 2,6% rispetto al mese precedente, al livello di 420.793,9 milioni di lei e del 14,4% (12,1% in termini reali) rispetto a dicembre 2019. Mentre, i depositi in lei dei residenti, con una quota del 65,2 percento nei depositi totali dei clienti non governativi, sono aumentati del 3,8 percento rispetto a novembre 2020, a 274.379,0 milioni di lei, e del 13,5 percento (11,2 percento in termini reali) rispetto a dicembre 2019.