Registrazione IVA: modifiche relative alla valutazione del rischio fiscale
Con l’Ordine del Presidente ANAF, è stata modificata la procedura per la valutazione del rischio fiscale per i soggetti passivi che richiedono la registrazione ai fini dell’imposta sul valore aggiunto ai sensi dell’art. 316 comma (1) lettera a) e c) e comma (12) lettera e) del Codice Fiscale.
L’Ordine del Presidente ANAF no. 167/2019, che modifica l’Ordine n. 2.856 / 2017 è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, n. 80 del 31 gennaio 2019 e si applicherà dal 1 ° febbraio 2019. La decisione sull’approvazione della registrazione ai fini IVA sarà emessa dalle autorità fiscali a determinate condizioni il giorno in cui è stata presentata la domanda di registrazione. Entro 15 giorni dalla data di presentazione della domanda di registrazione IVA, il compartimento di valutazione controlla i dati inseriti nella dichiarazione giurata. Laddove, a seguito delle verifiche effettuate, il compartimento di valutazione constata che le informazioni inserite nella dichiarazione giurata non corrispondono ai dati disponibili nei registri delle autorità fiscali, invia alla Direzione Generale Anti-frode Fiscale una nota in cui vengono presentati i risultati, al fine di disporre delle misure necessarie. Per i soggetti passivi che hanno chiesto la registrazione ai fini IVA, ai sensi dell’art. 316 comma (1) lettera c) del Codice Fiscale per il quale la procedura di valutazione del rischio fiscale non è stata perfezionata entro la data di entrata in vigore del presente ordine, si applica la procedura in vigore alla data di deposito della domanda di registrazione dell’IVA.
Nuove norme del diritto societario nell’era digitale
A febbraio è stato raggiunto un accordo provvisorio su un progetto di direttiva che faciliterà e promuoverà l’uso di soluzioni online nei contatti delle imprese con le autorità pubbliche durante il loro intero ciclo di vita. Nell’ambito della politica dell’UE di apertura dei dati sono già in vigore norme volte a incoraggiare gli Stati membri ad agevolare il riutilizzo dei dati provenienti dal settore pubblico imponendo vincoli minimi o nulli dal punto di vista giuridico, tecnico e finanziario. Tuttavia il mondo digitale è cambiato radicalmente dal 2003, quando tali norme sono state introdotte per la prima volta.
Secondo le cifre fornite dalla Commissione, nell’UE vi sono circa 24 milioni di imprese, di cui approssimativamente l’80% è rappresentato da società a responsabilità limitata. Di queste, circa il 98-99% sono piccole e medie imprese che sarebbero più direttamente interessate da tali miglioramenti.
Decisione sulla determinazione del contingente dei permessi di lavoro che possono essere rilasciati a stranieri nel 2019
Il numero di permessi di lavoro che possono essere rilasciati ai lavoratori stranieri sul mercato del lavoro in Romania per l’anno 2019 è di 20.000 lavoratori.
I permessi di lavoro sono obbligatori per i cittadini di paesi terzi (non UE / SSE o Svizzera) per svolgere un’attività lavorativa, conformemente all’ordinanza n. 25/2014 in merito all’occupazione e al distacco di stranieri sul territorio della Romania.
Nuove misure per migliorare il mercato dei fondi d’investimento dell’UE
I fondi d’investimento sono strumenti importanti per convogliare il risparmio privato verso l’economia e aumentare le possibilità di finanziamento per le imprese. Il mercato UE dei fondi d’investimento ha un valore complessivo di 14 300 miliardi di EUR, ma non ha ancora raggiunto il suo pieno potenziale. Il 70 % delle attività totali gestite è detenuto da fondi di investimento autorizzati o registrati per la distribuzione unicamente nel mercato nazionale. Solo il 37 % degli organismi d’investimento collettivo in valori mobiliari (OICVM) e circa il 3 % dei fondi di investimento alternativi (FIA) sono registrati attualmente ai fini della loro distribuzione in più di tre Stati membri.
L’accordo del mese di febbraio eliminerà alcuni di questi ostacoli per tutti i tipi di fondi di investimento, rendendo la distribuzione transfrontaliera più trasparente, eliminando al tempo stesso requisiti eccessivamente complessi e onerosi e armonizzando le norme nazionali divergenti. Una maggiore concorrenza offrirà agli investitori una più ampia possibilità di scelta e valori migliori, assicurando nel contempo un livello elevato di tutela degli investitori.
Attività commerciali tramite le piattaforme online: maggiore trasparenza
L’UE introduce norme nuove che offrono alle imprese un contesto di piattaforme online più trasparente, equo e prevedibile e un sistema di ricorso efficace. Gli ambasciatori degli Stati membri hanno approvato l’accordo provvisorio raggiunto il 13 febbraio con il Parlamento europeo su un progetto di regolamento che riguarda le relazioni tra le piattaforme online e le imprese che le usano per svolgere attività commerciali.
Obiettivo principale del regolamento è stabilire un quadro giuridico che garantisca termini e condizioni trasparenti per gli utenti commerciali delle piattaforme online, nonché mezzi effettivi di ricorso in caso di mancato rispetto di tali termini e condizioni da parte delle piattaforme online.