La Commissione europea ha adottato il 13 novembre 2018 l’ultima relazione sulle misure adottate dalla Romania per rispettare gli impegni in materia di riforma giudiziaria e di lotta contro la corruzione, nel contesto del meccanismo di cooperazione e verifica (MCV).
Secondo il comunicato stampa, nel corso dei dodici mesi trascorsi dall’ultima relazione del novembre 2017, la Romania ha preso alcune misure per attuare le raccomandazioni contenute nella relazione del gennaio 2017. Tuttavia, la valutazione della relazione del gennaio 2017 era stata a sua volta condizionata dall’intento di evitare misure negative che rimettessero in discussione i progressi compiuti negli ultimi 10 anni.
L’entrata in vigore di modifiche a leggi in materia di giustizia e la pressione esercitata a danno dell’indipendenza della magistratura in generale e della Direzione nazionale anticorruzione (DNA) in particolare, insieme ad altre misure che compromettono la lotta contro la corruzione, hanno annullato o rimesso in discussione l’irreversibilità dei progressi.
La Commissione ha riscontrato anche fattori di più ampio spettro che, pur andando al di là della portata dell’MCV, si ripercuotono chiaramente sull’avanzamento della riforma giudiziaria e della lotta contro la corruzione. La relazione rileva in proposito che i mezzi di informazione liberi e pluralistici svolgono un ruolo di primo piano nel rendere noti gli atti dei dirigenti, per esempio rivelando eventuali casi di corruzione.
Di conseguenza, le 12 raccomandazioni contenute nella relazione del gennaio 2017 non sono più sufficienti per chiudere l’MCV entro la fine del mandato di questa Commissione, come chiesto dal Presidente Jean-Claude Juncker al momento dell’assunzione delle sue funzioni. La relazione formula quindi 8 raccomandazioni supplementari per porre rimedio alla situazione attuale. Le istituzioni chiave della Romania dovranno impegnarsi a fondo su due questioni fondamentali: l’indipendenza della magistratura e la lotta contro la corruzione e ripristinare la capacità nazionale di effettuare controlli e prendere contromisure al fine di intervenire nelle situazioni che rischiano di portare a fare passi indietro. Per porre rimedio alla situazione si raccomandano le seguenti misure:
- Leggi in materia di giustizia:
- Sospendere immediatamente l’attuazione delle leggi in materia di giustizia e dei relativi decreti d’emergenza.
- Rivedere le leggi in materia di giustizia tenendo pienamente conto delle raccomandazioni formulate nell’ambito dell’MCV e di quelle della Commissione di Venezia e del Gruppo di Stati contro la corruzione (GRECO).
- Assunzioni e revoche all’interno del sistema giudiziario:
- Sospendere immediatamente tutte le nomine e rimozioni dall’incarico in corso per i procuratori di grado più elevato.
- Riavviare la procedura per la nomina di un procuratore capo della DNA con comprovata esperienza nel perseguimento dei reati di corruzione e con un chiaro mandato per la DNA, al fine di continuare a condurre indagini professionali e imparziali sulla corruzione.
- Immediata nomina da parte del Consiglio superiore della magistratura di un gruppo interinale incaricato della direzione dell’ispettorato giudiziario e, entro tre mesi, nomina mediante concorso di un nuovo gruppo incaricato della direzione dell’ispettorato giudiziario.
- Rispetto dei pareri negativi dal Consiglio superiore in materia di nomine e rimozioni dall’incarico di procuratori di grado elevato finché non sarà creato un nuovo quadro legislativo, conformemente alla raccomandazione n. 1 del gennaio 2017.
- Codice Penale
- Congelamento dell’entrata in vigore delle modifiche del codice penale e del codice di procedura penale.
- Riapertura della revisione del codice penale e del codice di procedura penale, tenendo pienamente conto dell’esigenza di compatibilità con il diritto dell’UE e con gli strumenti internazionali di lotta contro la corruzione, nonché con le raccomandazioni formulate nell’ambito dell’MCV e il parere della Commissione di Venezia.
La Commissione continuerà a seguire da vicino la situazione e la valuterà prima della scadenza del proprio mandato. L’immediata attuazione delle misure supplementari è assolutamente necessaria per rimettere in carreggiata il processo di riforma e riprendere il cammino verso la conclusione dell’MCV, come stabilito nella relazione del gennaio 2017.
Per maggiori informazioni: Commisione Europea – Comunicato stampa