Il Consiglio dell’UE ha approvato la riforma che ridurrà gli ostacoli alla libera circolazione dei dati non personali nell’UE secondo il comunicato stampa del 9 novembre 2018. Le nuove norme sono concepite per dare impulso all’economia dei dati e allo sviluppo di tecnologie emergenti, come i sistemi autonomi transfrontalieri e l’intelligenza artificiale. Il 19 giugno 2018 è stato raggiunto un accordo provvisorio con il Parlamento europeo.
La riforma vieta le restrizioni alla localizzazione dei dati imposte dagli Stati membri per quanto riguarda l’ubicazione geografica della conservazione o del trattamento dei dati non personali, a meno che tali restrizioni siano giustificate da motivi di sicurezza pubblica. Le autorità degli Stati membri continueranno ad avere accesso ai dati anche se ubicati in un altro paese. L’accesso ai dati può essere necessario, ad esempio, ai fini di un controllo regolamentare o di vigilanza.
Il regolamento incoraggia inoltre l’elaborazione di codici di condotta affinché sia più agevole per gli utenti di servizi di trattamento dati cambiare fornitore o ritrasferire i propri dati verso i propri sistemi informatici.
La votazione del 9 novembre 2018 al Consiglio conclude la procedura legislativa in prima lettura. Il Parlamento europeo ha votato il 4 ottobre 2018. Il regolamento dovrebbe essere firmato da entrambe le istituzioni durante la sessione plenaria del Parlamento a metà novembre e successivamente pubblicato nella Gazzetta ufficiale dell’UE. Sarà direttamente applicabile in tutti gli Stati membri sei mesi dopo la sua pubblicazione.
L’UE mira a stimolare l’economia dei dati creando un mercato unico per i servizi di conservazione e trattamento dei dati, come il cloud computing. Per garantire che le norme siano efficaci nella pratica, gli Stati membri devono abrogare i loro obblighi di localizzazione dei dati o comunicare alla Commissione quelli che sono autorizzati. Il testo specifica che le amministrazioni pubbliche degli Stati membri possono internalizzare la prestazione di servizi in materia di trattamento dei dati.
Se un set di dati contiene dati sia personali che non personali, ai dati personali del set si applicherà il regolamento generale sulla protezione dei dati, mentre i dati non personali rientreranno nel campo di applicazione del regolamento sulla libera circolazione dei dati.
Le autorità competenti degli Stati membri continueranno ad avere accesso ai dati anche se conservati o trattati in un altro paese. Ciò potrebbe risultare necessario, ad esempio, ai fini di un controllo regolamentare o di vigilanza.
Il progetto di regolamento incoraggia inoltre l’elaborazione di codici di condotta affinché sia più agevole per gli utenti di servizi di trattamento dati cambiare fornitore di servizi o ritrasferire i propri dati verso i propri sistemi informatici.
L’eliminazione delle restrizioni in materia di localizzazione dei dati è considerata un fattore essenziale per consentire all’economia basata sui dati di raggiungere il pieno potenziale e raddoppiare il proprio valore fino ad arrivare al 4% del PIL europeo nel 2020.
Per maggiori informazioni: Regolamento relativo a un quadro applicabile alla libera circolazione dei dati non personali nell’UE