Oggi, il 3 dicembre 2018 entra in vigore il nuovo regolamento, proposto dalla Commissione europea a maggio 2016, per porre fine ai blocchi geografici online ingiustificati. I cittadini europei non dovranno più preoccuparsi del fatto che un sito web li blocchi o li reindirizzi su un altro sito solo perché sono di un altro paese (o lo è la loro carta di credito) e potranno accedere a beni e servizi online ovunque si trovino nell’UE secondo il comunicato stampa della Commsisione Europea.
Gli Stati membri sono responsabili dell’attuazione del regolamento e devono porre in essere le strutture necessarie per garantire il buon avvio della sua applicazione. In particolare, devono designare organismi incaricati della sua applicazione e organismi che forniscano assistenza pratica ai consumatori. Devono inoltre definire misure efficaci, proporzionate e dissuasive applicabili alle violazioni del regolamento. La Commissione effettuerà una prima revisione del regolamento sui blocchi geografici entro marzo 2020.
Questa valutazione riguarderà l’eventuale estensione del principio di non discriminazione nell’accesso a beni e servizi ai servizi non audiovisivi forniti mediante mezzi elettronici la cui caratteristica principale è il contenuto protetto dal diritto d’autore, come e-book, musica, giochi e software. La Commissione valuterà inoltre attentamente se anche in altri settori, come quello dei servizi legati ai trasporti e quello dei servizi audiovisivi, debbano essere eliminate restrizioni ingiustificate basate sulla nazionalità, il luogo di residenza o il luogo di stabilimento.
Contesto: I consumatori e le imprese, in particolare le PMI, manifestano un interesse crescente ad acquistare e vendere in tutta l’UE. Le vendite online di prodotti crescono del 22% all’anno, ma spesso i venditori rifiutano di vendere a clienti di un altro Stato membro dell’UE o di offrire prezzi vantaggiosi quanto quelli offerti ai clienti locali.
Il regolamento (UE) 2018/302 („regolamento sui blocchi geografici”), che entra in vigore il 3 dicembre, intende offrire maggiori opportunità ai consumatori e alle imprese nel mercato interno dell’UE. In particolare, affronta il problema incontrato da alcuni clienti, che non sono in grado di acquistare beni e servizi da venditori stabiliti in un altro Stato membro, o alle stesse condizioni di chi vive in tale Stato, unicamente a causa della loro nazionalità o del loro luogo di residenza o di stabilimento.
Nel 2015 un’indagine della Commissione ha riscontrato che solo il 37% dei siti web permetteva ai clienti transfrontalieri di giungere alla fase finale prima di completare l’acquisto inserendo i dati di pagamento.
Il regolamento sui blocchi geografici fa parte di una serie più ampia di misure intese a promuovere il commercio elettronico nel mercato unico, come il regolamento rivisto sulla cooperazione per la tutela dei consumatori e le nuove norme sui servizi di consegna transfrontaliera dei pacchi, sui contratti digitali e sull’IVA per il commercio elettronico.
Per maggiori informazioni: Mercato unico digitale: acquisti online senza confini grazie a nuove norme dell’UE