Il 28 settembre 2018, il Consiglio dei ministri ha dato il proprio sostegno ufficiale al piano della Commissione di investire, congiuntamente con gli Stati membri, nella costruzione di un’infrastruttura di supercalcolo europea di prim’ordine.
I supercomputer sono necessari per elaborare quantità sempre crescenti di dati e apportano benefici in molti settori della società, dalla sanità alle energie rinnovabili e dalla sicurezza dei veicoli alla cibersicurezza.
Il Consiglio ha adottato in data odierna un regolamento volto a istituire l’impresa comune europea per il calcolo ad alte prestazioni (EuroHPC), una nuova struttura giuridica e di finanziamento, che metterà in comune risorse provenienti da 25 paesi europei, costruirà un’infrastruttura di supercalcolo e di dati e sosterrà la ricerca e l’innovazione nel settore con la partecipazione di scienziati, imprese e industria.
Questa struttura darà agli utenti europei pubblici e privati un migliore accesso al supercalcolo, che è essenziale per sostenere la competitività e l’innovazione.
L’impresa comune EuroHPC sarà istituita nel novembre 2018 e resterà operativa fino alla fine del 2026. La cooperazione è essenziale per la competitività e l’indipendenza dell’UE nell’economia dei dati dal momento che attualmente l’industria dell’UE consuma oltre il 33% delle risorse mondiali di supercalcolo ma ne fornisce solo il 5%.
L’impresa comune disporrà di un bilancio di 1 miliardo di €, di cui una metà proverrà dal bilancio dell’UE e l’altra metà dagli Stati membri europei partecipanti. Risorse supplementari per un valore di 400 milioni di € saranno messe a disposizione da partner privati. Le attività dell’impresa comune si concentreranno su due ambiti:
- un’infrastruttura di supercalcolo paneuropea per acquisire e predisporre nell’UE due supercomputer tra i primi 5 a livello mondiale e almeno altri due che si classifichino tra i primi 25 al mondo. Tali macchine saranno interconnesse con i supercomputer nazionali esistenti e messe a disposizione di utenti pubblici e privati in tutta Europa, per essere impiegate in oltre 800 campi di applicazione scientifici e industriali;
- ricerca e innovazione per sostenere lo sviluppo di un ecosistema europeo di supercalcolo, stimolare un comparto industriale di fornitura di tecnologie e mettere risorse di supercalcolo in molti settori di applicazione a disposizione di un gran numero di utenti pubblici e privati, comprese le piccole e medie imprese.
Ad oggi si sono impegnati a partecipare all’impresa comune i seguenti paesi europei: Austria, Belgio, Bulgaria, Croazia, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Italia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Norvegia, Repubblica ceca, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna e Ungheria.
Le attività dell’impresa comune inizieranno nelle prossime settimane dopo la nomina dei rappresentanti della Commissione, dei paesi europei e dei partner privati che faranno parte del consiglio di direzione e del consiglio consultivo industriale e scientifico.
A lungo termine la Commissione ha proposto di investire 2,7 miliardi di € nell’impresa comune per rafforzare il supercalcolo e l’elaborazione dei dati in Europa nell’ambito del programma Europa digitale per il periodo 2021-2027, proposto nel maggio 2018. Tali finanziamenti aggiuntivi garantiranno la disponibilità di supercomputer all’avanguardia a livello mondiale e il loro ampio utilizzo nel settore pubblico e privato, comprese le piccole e medie imprese.
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