Gli agricoltori forniscono un approvvigionamento stabile di prodotti alimentari di alta qualità ottenuti in modo sostenibile a prezzi accessibili ad oltre 500 milioni di europei, rispettando nel contempo gli obblighi in materia di salute e benessere degli animali, protezione ambientale e sicurezza alimentare.
Garantire la sostenibilità economica, sociale e ambientale dell’agricoltura e delle comunità rurali è l’obiettivo fondamentale della politica agricola comune. Nell’attuale quadro per il periodo 2014- 2020 la PAC mobiliterà circa 400 miliardi di euro per finanziare misure di mercato e pagamenti diretti per gli agricoltori e i programmi di sviluppo rurale e promuovere l’agricoltura sostenibile ed economie rurali in buona salute.
I pagamenti diretti rappresentano circa il 70 % di tale importo. Questo sostegno al reddito colma in parte il divario tra reddito agricolo e reddito comparabile per altri settori economici. L’ultima riforma di questa politica ha introdotto importanti modifiche del regime dei pagamenti diretti, volte a rispondere alle esigenze specifiche dei giovani agricoltori, delle piccole aziende agricole e di settori specifici o regioni in difficoltà, nonché alle esigenze ambientali.
Grazie a questa politica, i cittadini europei possono disporre di prodotti alimentari sicuri, a prezzi accessibili e di alta qualità. Le successive riforme della politica agricola comune hanno reso il settore agricolo europeo competitivo a livello mondiale, con un funzionamento in linea con i prezzi del mercato mondiale e un andamento delle esportazioni positivo e in miglioramento.
Vi sono tuttavia enormi differenze in termini di sviluppo del settore agricolo. In alcune zone rurali non vi sono fonti alternative credibili di occupazione e di reddito al di fuori dell’agricoltura.
Tuttavia, alcuni agricoltori hanno ora accesso ad altre forme di reddito derivante da attività non agricole, ad esempio turismo e attività ricreative, energia eolica, biogas ed energia solare.
Quasi metà del territorio dell’UE è destinato all’agricoltura. Gli agricoltori hanno pertanto un ruolo fondamentale nel preservare le risorse naturali (acqua, aria, suolo e biodiversità), nell’attuare l’azione per il clima e nel modellare i preziosi paesaggi. La PAC stabilisce le norme e gli incentivi necessari perché l’agricoltura e la silvicoltura possano contribuire a risolvere i pressanti problemi ambientali e climatici e fornire i beni pubblici che i cittadini si aspettano.
Tra questi strumenti fondamentali figurano le misure agro-climatico-ambientali della PAC, che incentivano gli agricoltori ad adottare e adeguare le politiche e le pratiche di gestione e a intraprendere azioni volte a migliorare e preservare gli specchi d’acqua, il suolo, la biodiversità e le bellezze paesaggistiche, nonché misure di riduzione del cambiamento climatico e adattamento allo stesso. Vi è tuttavia la crescente richiesta di orientare ulteriormente la politica agricola comune verso la fornitura di beni pubblici connessi alla tutela dell’ambiente e all’azione per il clima, il che richiederebbe misure di sostegno più mirate e calibrate su scala regionale.
Quando si considera la competitività all’interno del settore non vi è consenso sul necessario livello di sostegno al reddito. In alcuni casi, questi pagamenti non contribuiscono allo sviluppo strutturale del settore ma tendono a far salire i prezzi dei terreni, il che potrebbe ostacolare l’ingresso dei giovani agricoltori nel mercato.
I pagamenti diretti sono ancora in gran parte determinati dai diritti storici e concentrati sulle grandi aziende agricole e sui proprietari terrieri degli Stati membri più ricchi. In media, il 20 % dei beneficiari riceve circa l’80 % dei pagamenti. Tuttavia, questo quadro generale nasconde le enormi differenze tra gli Stati membri. Ad esempio, il 92 % degli agricoltori rumeni e il 97 % degli agricoltori maltesi gestiscono piccole aziende agricole, mentre in Germania meno del 9 % delle aziende agricole è di piccole dimensioni.
La maggior parte dei pagamenti della PAC è finanziata interamente dal bilancio dell’UE, il che consente un legame diretto tra beneficiari e Unione. Questa politica raggiunge agricoltori e cittadini anche nelle zone più marginali dell’Europa, il che ha importanti ricadute positive sullo sviluppo economico e sociale, oltre che per la resilienza in tali aree. Escludendo le misure di sviluppo rurale finanziate nell’ambito del secondo pilastro della PAC, questo è l’unico settore d’intervento gestito in collaborazione con gli Stati membri senza cofinanziamento nazionale.
Per sapere di più: Documento di riflessione sul futuro delle finanze dell’UE.